Mendelssohn filologo: verso l’edizione critica e l’esecuzione filologica.

Maria Teresa Arfini - Università della Valle d’Aosta – Istituto Europeo di Design, Milano

Abstract


Quando all’età di vent’anni Felix Mendelssohn allestì e diresse la prima esecuzione completa dopo la morte dell’autore della Matthäuspassion si conformò all’uso suo contemporaneo di adattare la partitura al gusto del pubblico. Questa era la prassi esecutiva abituale della Singakademie di Berlino sotto la direzione di Friedrich Zelter, il maestro di Mendelssohn. Mendelssohn aveva arrangiato per l’esecuzione della Singakademie anche diverse opere di Händel con gli stessi criteri. Ma nel giro di pochi anni mutò atteggiamento. Intento del presente contributo è ricostruire l’approccio del compositore all’edizione musicale, insieme con quello alla musica del passato come direttore d’orchestra. Filo rosso di tale evoluzione è l’oratorio Israel in Egypt HWV 54 di cui Mendelssohn appronterà un’edizione per la Handel Society di Londra. Soprattutto questo lavoro, se comparato con le altre edizioni dell’epoca, denota il grado di maturazione raggiunto dal compositore in un approccio editoriale che segue pressoché i criteri di un moderno Urtext.

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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001.9.943

Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press

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