Premessa

Maria Sofia Lannutti - Università degli Studi di Pavia

Abstract


Il convegno «Deo è lo scrivano ch’el canto à ensegnato». Segni e simboli nella
musica al tempo di Iacopone
, di cui si presentano gli atti, è stato organizzato
dalla Fondazione Ezio Franceschini di Firenze, in collaborazione con il
Dipartimento di Scienze musicologiche e palegrafico-filologiche della
Facoltà di Musicologia dell’Università di Pavia, con sede a Cremona, e
con il patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del VII centenario
della morte di Iacopone da Todi. Ha concluso la seconda edizione
dei Corsi di Formazione sulla Musica del Medioevo, che nascono dall’esigenza
di valorizzare e condividere con un più ampio numero di studiosi
l’esperienza di «Medioevo musicale», banca dati bibliografica e discografica
sulla musica medievale in prospettiva interdisciplinare, realizzata
in seno alla Sezione Musica «Matilde Fiorini Aragone» della Fondazione
Ezio Franceschini con la collaborazione di una rete di studiosi italiani e
stranieri, i cui aggiornamenti sono annualmente pubblicati in forma cartacea
nell’omonimo repertorio periodico edito dalla SISMEL-Edizioni del
Galluzzo (www.sismel.it; la banca dati sarà presto disponibile anche in
versione elettronica online nel portale Mirabile, www.mirabileweb.it).
La citazione inserita nel titolo vuole rendere il carattere trasversale e
interdisciplinare del tema prescelto. È tratta dalla lauda di Iacopone O
novo canto
, che può dirsi costruita su un gioco di stratificazioni simboliche
espresso attraverso il ricorso al lessico tecnico della musica. Vi è centrale
una riflessione metapoetica, che chiarisce il ruolo della musica come cassa
di risonanza della poesia, e l’idea del libro musicale come grande metafora
del mistero della Redenzione. Il «novo canto», che fa risuonare la parola
(il Verbo), è trascritto («ensegnato») da Dio stesso sulla pergamena, che
rappresenta per sineddoche l’Agnello. Segni e simboli, dunque, o, per
meglio dire, simboli e segni, aspetti storici, teorici, filosofici e numerologici,
letterari e figurativi (la musica come scienza matematica, tra le discipline
fondanti del sapere medievale, e come scienza dell’armonia e delle
proporzioni, presupposto indispensabile a tutte le forme di arte) e aspetti
della rappresentazione scritta dei suoni, le notazioni, la cui decifrazione ci
permette di seguire l’evoluzione del linguaggio musicale ed è necessaria a
far rivivere ancora oggi i monumenti sonori del medioevo, dai canti della
liturgia alle polifonie trecentesche.
Corso e Convegno hanno potuto godere della generosa e partecipe ospitalità
del Comune di Collazzone, incantevole località sulle colline umbre
non lontana da Todi, e dell’associazione Collazzone Cultura, che ne hanno
garantito l’eccellente riuscita, permettendo di affiancare al confronto
scientifico indimenticabili momenti di convivialità. A loro, e in particolare
al sindaco Alberto Borioli e all’assessore alla cultura Massimo Rubeca,
gli organizzatori vogliono esprimere autentica e cordiale gratitudine.
Ma la più profonda riconoscenza va a Claudio Leonardi, che ci ha da
poco lasciati, nel ricordo dei giorni trascorsi insieme a Collazzone, illuminati
dal suo sapere e riscaldati dal suo affetto. Grande studioso e amorevole
maestro, rimane con noi, a guidare con il suo esempio il nostro fare
comune. Questo libro è dedicato alla sua memoria.

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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001.9.608

Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press

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