Sui canoni di Stefano Pasini in onore dei santi Faustino e Giovita

Antonio Delfino - Università di Pavia

Abstract


Tra le composizioni musicali di autori bresciani dedicati ai santi patroni Faustino e Giovita un posto di rilievo lo occupano i tre canoni di Stefano Pasini posti in apertura della GVIDA, E CONSEQVENTI Dell’Opra Composta in Canoni (Giuseppe Sala, Venezia 1677), raccolta interamente costituita da musiche polifoniche vocali e sonate strumentali in scrittura canonica. Il maggiore di essi, a quattro voci, si svolge come un canone figurato a forma di croce e può essere considerato uno degli ultimi esempi di quella ricca tradizione attestata soprattutto nel Cinquecento e nella prima metà del Seicento, mentre i due minori, entrambi a due voci, si ispirano ad alcune vicende della vita dei due santi. L’analisi dei testi poetici intonati, degli estesi paratesti e la trascrizione in notazione moderna, intendono sottolineare l’originalità di un omaggio musicale di alto valore simbolico e votivo.

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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001/15.1809

Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press

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