Il primo (1611) e il secondo (1613) libro delle Musiche di Pietro Benedetti, monodista fiorentino

Maddalena Bonechi -

Abstract


Nel contesto della stagione monodica primo-seicentesca, la figura di Pietro Benedetti ricopre un ruolo di particolare interesse. Sacerdote membro della fiorentina Accademia degli Elevati fondata da Marco da Gagliano e vicino a importanti personalità artistiche e mecenatistiche della Firenze del XVII secolo, Benedetti diede alle stampe quattro libri di brani a voce sola, dei quali soltanto tre sono pervenuti. Gran parte delle sue arie monodiche presenta dissonanze e asprezze cromatiche di natura particolare, tale da caratterizzarne la scrittura rispetto a quelle dei monodisti coevi. Il presente contributo prende in esame le monodie dei primi due libri di Benedetti (1611 e 1613), non più modernamente ripubblicate, per illustrarne i connotati poetici e musicali più rilevanti e giungere infine a un primo tentativo di valutazione della posizione occupata da questo musicista nell’ambiente monodico di inizio Seicento.

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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001.11.1434

Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press

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