Il vangelo secondo Matteo. Pasolini e il sacro: «Crist al mi clama / ma sensa lus»...

Paolo Vittorelli - Università degli Studi di Pavia

Abstract


Nel 1964 Pasolini presenta alla mostra del cinema di Venezia Il Vangelo secondo Matteo. Nell’articolo vengono date dapprima le informazioni fondamentali su come si sia venuta a formare nel regista-scrittore l’idea del film e le ragioni della scelta del soggetto, con descrizioni del processo messo in atto dal suo autore per realizzarlo, e della reazione nei confronti della pellicola da parte del mondo religioso e di quello politicamente impegnato. Si passa quindi ad analizzare il grande interesse, nonostante una confessata scarsa conoscenza tecnica, provato da Pasolini nei confronti del fenomeno musica, basandosi sulle dichiarazioni e gli interventi scritti sull’argomento dallo stesso poeta. Si prosegue poi, essendo questo un tentativo di analisi di un prodotto filmico a partire dall’aspetto sonoro, con una valutazione del posto e dell’importanza della musica e del suono nel suo complesso nel caso di un film come Il Vangelo: per iniziare a comprendere come e quanto ciò che si ascolta dia significato a ciò che si vede e viceversa, sono state scelte due sequenze del film, una più complessa e una più semplice, caratterizzate da un legame imprescindibile tra colonna sonora e colonna visiva.

Keyword


Pasolini; Vangelo; Audiovisivo; Pastiche; Bacalov

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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001.6.103

Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press

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