Sanzioni e strategie di contenimento: un’indagine sull’efficacia nel conflitto russo-ucraino

Abstract

Nel panorama contemporaneo le sanzioni internazionali rappre-sentano uno strumento di pressione diplomatica ed economica ampiamente utilizzato per influenzare il comportamento di Stati sovrani. Il blocco occidentale proprio tramite l’individuazione di misure ad hoc sta tentando di agire all’interno di un tema delicato che trova radici millenarie: il conflitto russo-ucraino. L’obbiettivo delle misure intraprese è duplice, evitare uno scontro armato globale e indurre la Russia a riformulare le proprie pretese e ritirare le proprie armate. Nonostante ciò, a dieci anni di distanza i piani della Russia non sono cambiati e questo a causa di molteplici fattori, tra i quali la stipulazione di nuove collaborazioni internazionali e l’attuazione di escamotage, che ad oggi, le permettono sufficienti introiti per il finanziamento del conflitto. Si evince di conseguenza un primo grosso limite: una mancata collaborazione internazionale. Il conflitto ha accentuato la divisione globale e risollevato questioni passate quali la globalizzazione del diritto, circa il quale i paesi emergenti lamentano l’iniquità delle norme internazionali e ne richiedono la stipulazione di nuove più eque. La Russia ad oggi resiste, il futuro tuttavia è incerto. La guerra e le sanzioni stanno deteriorando il benessere della popolazione. Il tema chiaramente è delicato e l’Unione Europea assieme ai propri partnerinternazionali per centrare gli obbiettivi prefissati dovrà quindi essere in grado di individuare e attuare delle soluzioni idonee.