Hispanisme et intertextualité dans l’œuvre musicale d’Henri Collet (1885-1951) : nature, modalité, sémantique

Stéphan Etcharry - University of Reims Champagne-Ardenne

Abstract


Benché non sia oggi completamente dimenticato, il nome di Henri Collet è per lo più conosciuto per la sua attività di critico della rivista Comœdia, dove, nel 1920, creò la celebre definizione «Groupe des Six». Se va bene, qualche raro studioso ha incrociato il suo nome nei testi dedicati allo studio della musica spagnola. Tuttavia, pur essendo nel complesso professore di spagnolo, traduttore, musicologo e critico musicale, Collet si definisce soprattutto compositore. La maggiorparte delle sue opere evoca inevitabilmente la penisola Iberica. Dietro ai titoli esotici che, in modo evidente, iscrivono Collet nella tradizione musicale francese di stampo ispanico, tutte queste composizioni portano alla luce uno stile melodico puro che deriva direttamente dalla musica popolare castigliana o, in alcuni esempi, dalla musica spagnola del Rinascimento. Questo stile musicale ricorre in particolar modo a molteplici prestiti melodici. Per questo motivo, l’intertestualità gioca un ruolo fondamentale nelle opere musicali di Collet. Questo contributo si propone di identificare la natura delle diverse fonti musicali per poi osservare il modo con cui Collet usa tali citazioni e mostrare l’essenza del suo processo compositivo. Infine, si cercherà di rivelare il significato profondo di queste citazioni e le finalità del compositore nel suo approccio intertestuale.

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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001.9.653

Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press

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