Rota nel cinema italiano degli anni Quaranta. Genesi di un atteggiamento compositivo

Antonio Ferrara - Fondazione Levi Venezia

Abstract


Dopo un’isolata esperienza con il cinema all’inizio degli anni Trenta, Nino Rota ha il suo secondo debutto cinematografico nel 1942 con Giorno di Nozze. È dunque dall’inizio degli anni ’40 che il compositore stabilisce un rapporto continuo e indissolubile con la Settima arte ed è nel contesto tragico di questo decennio che diventa il compositore ‘abituale’ della Lux Film, la più importante casa di produzione cinematografica italiana di quel travagliato decennio.

Con questo contributo intendo innanzitutto dimostrare la determinante influenza della Lux film sull’attività compositiva di Nino Rota, almeno nella prima fase della sua carriera cinematografica. Nella ricerca sono state quindi definite le strategie produttive di questa casa di produzione nello specifico campo musicale (un ambito di ricerca quasi del tutto inesplorato in Italia); sono state analizzate alcune idee sulla musica per film, circolanti all’interno della major, molto vicine all’approccio del compositore in questo campo; è stata individuata una partitura cinematografica di Vincenzo Tommasini, composta per un film della Lux (Un colpo di pistola, r. Renato Castellani) e molto apprezzata all’interno della casa di produzione, che sembra aver influenzato Rota nella modalità compositiva con cui ha definito la sua scrittura musicale in questi anni di lavoro con la Settima arte.

Benché abbia dato prova di essere perfettamente in grado di «lavorare su commissione», rilevando quelle capacità tipiche dello specialista disposto ad adattarsi ai tirannici tempi di lavorazione e a utilizzare tecniche di scrittura musicale congeniali al linguaggio cinematografico, in questi film degli anni Quaranta, spesso non proprio memorabili, Rota mostra anche una straordinaria capacità di resistenza a percorrere ostinatamente il proprio percorso artistico. È in questo periodo, inoltre, che nasce e si arricchisce quell’archivio immaginifico, fatto di temi, motivi e spunti musicali che risuoneranno nella musica rotiana fino alla fine della sua carriera. Se da un lato, dunque, nemmeno il continuo confronto con gli stili e i generi musicali più disparati riesce a far decadere in un impersonale eclettismo il suo discorso musicale, dall’altro, la pellicola rappresenta anche un ideale campo di azione per verificare temi, spunti melodici e tecniche di variazione, in quel percorso circolare che coinvolge tutte le sue musiche, filmiche ed extrafilmiche.


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DOI: http://dx.doi.org/10.13132/1826-9001/21.2151

Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press

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