Filologia e interpretazione. Un esercizio interdisciplinare su una chace e due cacce trecentesche

Davide Checchi - Università di Pavia, Michele Epifani - Università di Pavia

Abstract


Nel presente contributo si intende in primo luogo offrire un saggio di interdisciplinarità, esercitato sul piano ecdotico ed esegetico su tre composizioni canoniche del Trecento: una chace ade-spota, Umblemens vos pri merchi, e due cacce, Nell’acqua chiara e Caciando per guastar intonate da Vincenzo da Rimini e Zacara da Teramo. La restituzione del testo critico, operazione resasi necessaria a causa di troppe inesattezze riscontrate nelle edizioni precedenti, offre lo spunto per tracciare una linea di continuità all’interno dell’intero XIV secolo, riguardo a uno specifico impiego della tecnica canonica quale mezzo ‘mimetico’, funzionale alla resa sonora della concitazione implicita nella scena descritta (un’impresa eroicomica a sfondo pastorale e due scene di mercato). Benché sia evidente la distanza a livello stilistico tra le tre composizioni, si riscontra l’impiego delle medesime strategie compositive, tendenzialmente sempre più orientate verso la dimensione ‘rappresentativa’, arrivando, nel caso di Zacara, addirittura a sacrificare l’intellegibilità del testo al di fuori dell’esecuzione polifonica.


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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001/14.1757

Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press

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