Who was Francesco Landini’s antagonist in his defense of Ockham?

Elena Abramov-van Rijk - Università di Pavia

Abstract


L’interesse di Francesco Landini per la filosofia di Gugliemo di Ockham è testimoniata dal suo poema in esametri latini in difesa della Logica di Ockham. Il poema Vix bene dimidium – una dura invettiva contro un non meglio specificato detrattore della filosofia di Ockham – è fatto normalmente risalire alla fine degli anni Settanta, inizio degli anni Ottanta del Trecento. Di conseguenza il bersaglio della critica landiniana dovrebbe essere rintracciato fra i colleghi di Landini attivi in quel periodo. Ancora, il poema contiene un allusione al suddetto bersaglio, che venne notato inizialmente da Antonio Lanza. In questo contributo viene proposta una nuova identificazione del «ydiota rudissimus», secondo la definizione di Landini stesso. Questa ipotesi permette di risolvere numerose questioni problematiche, ad esempio perché il compositore abbia inviato il poema ad Antonio Pievano da Vado e perché una copia del testo sia sopravvissuta ad Avignone.


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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/1826-9001/14.1754

Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia n. 552 del 14 luglio 2000 – ISSN elettronico 1826-9001 | Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Musicologia | Pavia University Press

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