U.E. e R&S: le call 4 e 5 del WP 2005/2006

Matteo Panelli -

Abstract


“In Europa si spende poco per la ricerca e lo sviluppo”.Questa è la tipica frase con cui aprono le conferenze ed i meeting indetti in Europa sul tema della innovazione.Ed in effetti i dati parlano molto chiaramente: gli investimenti in ricerca e sviluppo in Italia si attestano all'1% del PIL, a fronte dell'1,9% medio della UE, del 2,7% degli USA e del 3%.Eppure è altrettanto noto che l’U.E. – per il tramite della sua Commissione – si è più volte espressa in termini molto precisi, affermando che l’unico modo che sia ritenuto idoneo a permettere all’economia europea di contrastare la concorrenza dei PVS – Cina in primis – sia l’eccellenza nei settori della ricerca.Tanto è vero che nel dicembre del 2004 è stato indetto anche il bando di gara n. DG RTD – C6 – 2004 – 2 2004/S 186-158217 il cui obiettivo era identificare e diffondere le migliori pratiche in Europa, nell'ambito dell'insegnamento scientifico.La ratio è che la Commissione ritiene che la domanda di ricercatori in Europa nei prossimi anni subirà una crescita sostenuta, per cui è necessario già oggi sviluppare le corrette pratiche per incentivare le nuove leve agli studi nei settori dell’innovazione tecnologica.

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DOI: http://dx.doi.org/10.13132/2038-5498/2005.1.37-42

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