Diagnosi precoce di neuropatia ottica glaucomatosa. Mito o realtà?

Sara Lombardo - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Adriana Moro - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Marco Bordin - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Marta Raimondi - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Sara Lanteri - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Laura Bossolesi - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Giovanni Milano - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia

Abstract


Scopo: verificare la capacità degli esami elettrofisiologici, l’elettroretinogramma da pattern (PERG) e i potenziali visivi evocati (PEV), di mettere in evidenza alterazioni funzionali dovute a neuropatia glaucomatosa in pazienti con campo visivo (CV) nei limiti di norma (GSS=0) e minime alterazioni strutturali a carico del nervo ottico rilevate dal polarimetro laser confocale con compensazione corneale variabile GDx-VCC (NFI<70).
Materiali e metodi: sono stati selezionati 53 pazienti afferenti all’ambulatorio glaucoma della Clinica Oculistica dell’Università di Pavia. I pazienti si sono sottoposti a visita oculistica completa, perimetria automatizzata stan-dard (SAP), GDx-VCC, PERG e PEV. Di SAP si sono considerati gli indici perimetrici globali, difetto medio (MD) e deviazione standard dal modello (PSD), utilizzati per stadiare il difetto perimetrico tramite il Glaucoma Staging System (GSS), di GDx l’indice di fibre nervose (NFI), di PERG transient l’ampiezza e la latenza di P50 e N95 e di PEV transient l’ampiezza e la latenza di N75 e P100. Si sono divisi i pazienti arruolati in 2 gruppi sulla base di NFI: il gruppo 1, costituito da 32 pazienti con assenza di segni funzionali (GSS=0) e strutturali (NFI<30) di neuropatia, e il gruppo 2, formato da 21 pazienti con CV normale (GSS=0) e sospetto glaucoma (NFI≥30 e <70). Il confronto delle variabili quantitative tra due gruppi sono stati effettuati con un test t di Student per dati indipendenti, mentre la correlazione è stata analizzata con il coefficiente di correlazione r di Pearson. Il limite di significatività scelto è stato quello usuale del 5% (p<0.05).
Risultati: il confronto tra i due gruppi non evidenzia differenze significative nelle ampiezze e nelle latenze delle onde che caratterizzano PERG e PEV. Non esiste correlazione statistica tra i dati PERG e PEV e NFI, fatta eccezione per la correlazione, tuttavia non ottimale, rilevata tra NFI ed ampiezza dell’onda N95 del PERG nel gruppo 1.
Conclusioni: nei pazienti con un sospetto di neuropatia ottica iniziale gli esami elettrofisiologici non mostrano un evidente vantaggio rispetto a SAP nel rilevare danni funzionali precoci e inoltre evidenziano alterazioni funzionali non significativamente correlate a quelle strutturali fornite da GDx. In conclusione il rilievo degli iniziali difetti di struttura del nervo ottico glaucomatoso e le alterazioni corrispondenti costituiscono ancora un problema diagnostico non completamente risolto.


Full Text

PDF


DOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.124.898



ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
Pavia University Press
Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"

Privacy e cookies