Un caso di schizofrenia resistente
Abstract
M. è un paziente di 45 anni con diagnosi di schizofrenia paranoide, seguito presso il CPS di Pavia dal 1998, anno della comparsa dei primi atteggiamenti psicotici. Durante questi 15 anni di malattia il paziente ha intrapreso vari tipi di terapia, in quanto nessuna aveva apportato i benefici auspicati. Dopo l’introduzione in terapia di quetiapina, titolata fino a 1200 mg/die e poi sospesa dopo tre settimane per mancata risposta, si procede ad un wash-out farmacologico cui segue un breve periodo di apparente benessere. A causa della ricomparsa della sintomatologia si imposta terapia con clozapina, con la quale il paziente è tuttora in trattamento, malgrado una non completa risposta terapeutica. Ciò ha portato quindi a ritenere che la terapia farmacologica nel caso del paziente, sia essenzialmente cautelativa, in quanto i miglioramenti osservati durante i vari ricoveri si sono quasi sempre presentati in maniera casuale e indipendente dalla psicofarmacoterapia attuata di volta in volta.
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PDFDOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.126.1582
ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
Pavia University Press – Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"
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