Assistenza respiratoria artificiale per il trattamento dell’insufficienza respiratoria acuta nei pazienti oncoematologici pdiatrici – Esperienza di quattro anni

Roberta Puce - Clinica di Anestesia e Rianimazione II, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Livio Carnevale - Clinica di Anestesia e Rianimazione II, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Giorgio Iotti - Clinica di Anestesia e Rianimazione II, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia

Abstract


Questo studio analizza l’outcome dei bambini e degli adolescenti con malattie oncoematologiche, che sono stati ricoverati nei reparti di Oncoematologia Pediatrica e/o di Anestesia e Rianimazione e che hanno presentato uno o più episodi di insufficienza respiratoria acuta (IRA) con necessità di assistenza respiratoria artificiale. Inoltre, esso valuta la presenza di eventuali variabili che possano influenzare la mortalità di questi pazienti con particolare riferimento alla tipologia del trattamento respiratorio utilizzato. È stata condotta un’analisi retrospettiva dei dati relativi ai pazienti ricoverati dal 2007 al 2010 nei reparti di Anestesia e Rianimazione ed Oncoematologia Pediatrica della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia. Nello studio sono stati inclusi 43 bambini, che successivamente sono stati suddivisi in tre gruppi, a seconda del reparto in cui è stata trattata la loro patologia respiratoria. Dei pazienti di ciascun gruppo sono state analizzate le variabili demografiche, alcune caratteristiche della malattia di base e del suo trattamento, dell’insufficienza respiratoria e dell’assistenza respiratoria artificiale fornita. La mortalità generale è risultata del 69.77%. Il tasso di mortalità nei singoli gruppi, invece, è risultato del 55.5% nel primo, del 70.4% nel secondo e dell’ 85.7% nel terzo gruppo. L’associazione tra mortalità ed età (p=0.0037) e tra mortalità e complicanze ematologiche (p=0.045) è risultata statisticamente significativa. Inoltre, sono emersi altri fattori in grado di influenzare la prognosi, tra cui la diagnosi di leucemia non linfoblastica acuta (LnLA), la comparsa di più di una recidiva della malattia di base, la necessità di più trapianti, il BMT (Bone Marrow Transplant) da un donatore non consanguineo, l’infusione di cellule staminali emopoietiche provenienti dal sangue cordonale, l’insorgenza di altre complicanze diverse dall’IRA, l’esordio dell’IRA durante il mid recovery del periodo post-trapianto, l’emorragia alveolare e l’Acute Respiratory Distress Syndrome (ARDS) come cause dell’IRA, la necessità di ricorrere a trattamenti invasivi come Ventilazione Meccanica (VM) ed Extra Corporeal Membrane Oxygenation (ECMO). I risultati ottenuti ci hanno permesso di concludere che l’outcome dei bambini con malattie oncoematologiche che sviluppano insufficienza respiratoria risulta influenzato da diverse variabili ed è poco favorevole. Tuttavia, un’assistenza respiratoria iniziata precocemente e in modalità non invasiva può essere associate ad una prognosi migliore.

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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.125.1123



ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
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Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"

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