Indici topografici e loro significato nella valutazione della refrazione nella patologia corneale e nella cheratoplastica

Roberto Ceccuzzi - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Marco Raneri - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Gabriella Ricciardelli - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Deborah Visintin - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Antonino Scalisi - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia

Abstract


Scopo: il nostro studio si prefigge due finalità:
1.confrontare i valori di ciascuno di tre indici topografici (SAI, SRI, PVA) in tre gruppi di pazienti (normali e patologici, a sua volta ripartiti in affetti da distrofia corneale ectasica e sottoposti a cheratoplastica);
2.valutare la correlazione tra i valori di ciascuno dei tre indici topografici (dato strumentale) e l’acuità visiva corretta (BCVA) (dato clinico) nei due gruppi di pazienti patologici (distrofici e trapiantati).
Materiali e metodi: il nostro studio ha valutato 404 occhi di 202 pazienti. Sono stati scartati 220 occhi nei quali erano state riscontrate patologie a carico del cristallino e/o della retina al fine di valutare l’acuità visiva in funzione delle sole caratteristiche refrattive corneali. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a visita oftalmologica completa e topografia corneale.
Risultati: il SAI ha un valore superiore nei distrofici, intermedio nei trapiantati e inferiore nei sani. Il SRI ha un valore superiore, sovrapponibile, nei distrofici e nei trapiantati e inferiore nei sani. La PVA ha un valore superiore nei sani e inferiore, pressoché sovrapponibile, nei distrofici e nei trapiantati. La BCVA ha un valore superiore nei sani, intermedio nei distrofici e inferiore nei trapiantati. In tutte le comparazioni effettuate tra i tre gruppi di pazienti, le differenze riscontrate presentano da un lato cospicua significatività tra sani e distrofici-trapiantati mentre dall’altro lato esigua, se non addirittura nulla, significatività tra distrofici e trapiantati.
Discussione: la BCVA è risultata maggiore e gli indici topografici sono risultati più regolari nei sani. La correlazione tra BCVA e i tre indici topografici è poco significativa nei distrofici ma è molto significativa nei trapiantati. La topografia corneale fornisce informazioni oltre che sulle caratteristiche qualitative corneali, espresse tramite le mappe colorimetriche, anche e soprattutto informazioni sulle caratteristiche quantitative corneali, espresse tramite gli indici topografici. Quest’ultimi, per tal motivo, si dimostrano utilissimi nella valutazione clinica a breve termine e nel follow-up chirurgico a medio-lungo termine sia delle patologie corneali che dei loro risultati e/o esiti post-operatori.


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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.125.1036



ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
Pavia University Press
Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"

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