Influenza della qualità dell’esame nella diagnosi di neuropatia ottica glaucomatosa con polarimetria laser confocale

Alice Chandra Verticchio Vercellin - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Laura Bossolesi - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Marco Bordin - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Marta Raimondi - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Sara Lanteri - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Sara Lombardo - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Giovanni Milano - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia

Abstract


Scopo: confrontare i dati forniti dal polarimetro a scansione laser con compensazione corneale variabile (VCC) con quello a compensazione corneale migliorata (ECC) e verificarne la correlazione con i risultati del CV in una popolazione di soggetti valutati per neuropatia ottica glaucomatosa sia nella popolazione generale (gruppo complessivo) che in un campione più ristretto contraddistinto da polarimetria laser di qualità ottimale (gruppo ristretto).
Materiali e metodi: sono stati considerati 339 occhi di 182 pazienti afferenti all’ambulatorio glaucoma della Clinica Oculistica dell’Università di Pavia. I pazienti sono stati sottoposti a visita oculistica completa, perimetria automatizzata standard (SAP) e polarimetria a scansione laser con GDx-VCC e GDx-ECC. Di ogni esame GDx si è considerato la qualità dell’immagine (Q), la tipicità della scansione (TSS), l’indice delle fibre nervose (NFI), lo spessore medio dello strato delle fibre nervose nella banda parapapillare (TSNIT average) e della sua parte superiore (TSNIT sup) e inferiore (TSNIT inf). I valori di Q, TSS e i parametri morfometrici forniti da VCC ed ECC sono stati confrontati applicando il Wilcoxon signed-rank test e il coefficiente di concordanza di Lin. La correlazione fra parametri GDx e indici perimetrici globali è stata valutata calcolando l’indice di correlazione di Pearson r. Gli stessi test statistici sono stati poi applicati ad un più ristretto campione di 118 soggetti caratterizza-ti da una qualità elevata della scansione polarimetrica poiché tutti i soggetti avevano Q>7 e TSS>80 sia con VCC che con ECC. Si è inoltre ritenuto interessante verificare il comportamento di NFI di VCC e ECC in un grafico Bland e Altman sia per tutti i 339 soggetti inclusi che per i 118 con qualità elevata della scansione.
Risultati: in entrambi i gruppi studiati ECC fornisce immagini di qualità superiore: con VCC solo 204 immagini su 339 (60%) sono di buona qualità (Q>7) mentre con ECC sono 325 su 339 (96%). Con VCC 140 scansioni su 339 (41%) sono atipiche (TSS<80) mentre con ECC sono atipiche 20 scansioni su 339 (6%). Inoltre ECC rispetto a VCC rileva costantemente spessori dello strato delle fibre nervose (TSNIT) inferiori e NFI superiori sia nel gruppo complessivo che in quello ristretto. La concordanza tra i due algoritmi per quanto riguarda i parametri morfometrici risulta quindi significativa ma non elevata nel gruppo complessivo. Nel gruppo ristretto la concordanza aumenta arrivando ad essere quasi perfetta a livello di TSNIT inferior. Nel gruppo complessivo la correlazione struttura/funzione non è ottimale ed è migliore per i parametri di ECC e soprattutto per NFI. Nel gruppo ristretto invece la differenza ECC/VCC si riduce in virtù di un aumento della correlazione struttura/funzione dei parametri VCC con un aumento di r particolarmente evidente per TSNIT inferior e average di VCC.
Conclusioni: ECC è in grado di fornire immagini di qualità superiore rispetto a VCC. L’elevata qualità dell’esame è anche il primo presupposto per ritenere che l’algoritmo più recente sia in grado di riprodurre in modo più affidabile la reale struttura di RNFL rispetto alla versione precedente (VCC) anche nelle condizioni in cui le scansioni VCC sono di qualità ottimale. Se si considera che ECC evidenzia spessori di RNFL inferiori, valori di NFI superiori e una migliore correlazione con gli indici perimetrici MD e PSD rispetto a VCC, è possibile che GDx-ECC possa migliorare la precocità della diagnosi di glaucoma.


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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.124.971



ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
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Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"

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