Anomalie del deflusso venoso cerebrale in pazienti affetti da Sclerosi Multipla: valutazione con Doppler venoso e correlazioni cliniche
Abstract
Introduzione. L’Insufficienza Venosa CerebroSpinale Cronica (CCSVI), un complesso quadro emodinamico caratterizzato da circoli sostitutivi e multiple stenosi nel decorso delle vie di drenaggio extracranico venoso, responsabili della presenza di reflussi nei segmenti intra ed extracranici venosi e della perdita della regolazione posturale dello scarico cerebrale venoso, è stata recentemente associata alla Sclerosi Multipla (SM), quale fattore causale o cofattore di malattia. Tuttavia, l’effettiva prevalenza di CCSVI, la sua eventuale associazione con specifici fenotipi di SM e il potenziale ruolo eziopatogenetico, sono fortemente dibattuti.
Metodi. Sono stati analizzati i dati clinici di 710 pazienti affetti da Sclerosi Multipla; tutti sono stati sottoposti ad esame EcoColorDoppler venoso transcranico ed extracranico, secondo il metodo messo a punto da Zamboni et al.
Risultati. È stato possibile porre diagnosi di CCSVI nell’86% dei pazienti, pur con una importante variabilità intercentro. Differenze intercentro ancor più marcate si riscontrano analizzando le percentuali di positività sul singolo criterio. Nonostante la variabilità, sono state riscontrate associazioni statisticamente significative con alcuni parametri clinici; in particolare: l’età d’esordio (di cinque anni maggiore nei soggetti CCSVI positivi) e la severità clinica (punteggio EDSS medio di circa un punto più elevato in pazienti CCSVI positivi). Inoltre la po-sitività per CCSVI sembra correlare più strettamente con le forme progressive di SM.
Discussione. L’importante variabilità intercentro dei risultati dell’esame EcoColorDoppler, in particolare sul singolo criterio, suggerisce la necessità di una ridefinizione dei metodi diagnostici per CCSVI. Tuttavia, la correlazione con i dati clinici suggerisce che la presenza di CCSVI potrebbe favorire lo sviluppo di SM in pazienti con una minore suscettibilità a patologie autoimmuni e potrebbe incrementare la severità di malattia.
Metodi. Sono stati analizzati i dati clinici di 710 pazienti affetti da Sclerosi Multipla; tutti sono stati sottoposti ad esame EcoColorDoppler venoso transcranico ed extracranico, secondo il metodo messo a punto da Zamboni et al.
Risultati. È stato possibile porre diagnosi di CCSVI nell’86% dei pazienti, pur con una importante variabilità intercentro. Differenze intercentro ancor più marcate si riscontrano analizzando le percentuali di positività sul singolo criterio. Nonostante la variabilità, sono state riscontrate associazioni statisticamente significative con alcuni parametri clinici; in particolare: l’età d’esordio (di cinque anni maggiore nei soggetti CCSVI positivi) e la severità clinica (punteggio EDSS medio di circa un punto più elevato in pazienti CCSVI positivi). Inoltre la po-sitività per CCSVI sembra correlare più strettamente con le forme progressive di SM.
Discussione. L’importante variabilità intercentro dei risultati dell’esame EcoColorDoppler, in particolare sul singolo criterio, suggerisce la necessità di una ridefinizione dei metodi diagnostici per CCSVI. Tuttavia, la correlazione con i dati clinici suggerisce che la presenza di CCSVI potrebbe favorire lo sviluppo di SM in pazienti con una minore suscettibilità a patologie autoimmuni e potrebbe incrementare la severità di malattia.
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PDFDOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.124.969
ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
Pavia University Press – Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"
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