Che cos’è la porpora di Bateman: storia naturale e prospettive patogenetiche

Sara Grassi - Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Vincenzo Grasso - Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Vincenzo Barbaccia - Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Simona Sesana - Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Olga Ciocca - Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia

Abstract


La porpora di Bateman è una patologia di frequente riscontro nella popolazione di età avanzata. Il quadro clinico è caratterizzato dalla comparsa di chiazze purpuriche non infiammatorie di dimensioni variabili, a margini netti che insorgono in sedi cronicamente fotoesposte a seguito di traumatismi anche di lieve entità; talvolta nel contesto delle lesioni purpuriche possono formarsi disepitelizzazioni, anche molto estese. Traumi anche di lieve entità possono causare un abbondante sanguinamento nel derma profondo con la formazione dei cosiddetti ematomi dissecanti che se non trattati si complicano con un’estesa area di necrosi. La prima descrizione della porpora di Bateman risale al 1836 da parte di Thomas Bateman, allievo di Robert Willan, fondatore della dermatologia moderna, e la sua insorgenza è stata attribuita alla carenza strutturale di collagene dermico tipica della cute invecchiata.


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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.124.955



ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
Pavia University Press
Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"

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