L’utilizzo degli allergeni ricombinanti nell’iter diagnostico in allergologia pediatrica

Federico Cattaneo - Clinica Pediatrica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Francesca Compagno - Clinica Pediatrica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Stella Boghen - Clinica Pediatrica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Vania Giunta - Clinica Pediatrica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Mara De Amici - Clinica Pediatrica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Antonietta Marchi - Clinica Pediatrica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia

Abstract


Background. L’allergia è un tipo di reazione immunitaria messa in atto contro sostanze normalmente presenti nell’ambiente, gli allergeni, che non sono nocive per la maggior parte della popolazione, ma che sono in grado di provocare eventi morbosi in alcuni soggetti predisposti. Si parla di famiglie allergeniche come il risultato dell’unione degli allergeni con stessa origine (esempio allergeni di origine vegetale, animale, muffe). Se da una parte questa classificazione permette di comprendere le reazioni crociate che si verificano nella stessa famiglia, dall’altra non giustifica quelle esistenti fra famiglie e specie diverse. Questa mancanza è stata colmata con l’individuazione dell’esistenza dei pan-allergeni,ovvero, un gruppo di sostanze, aventi un determinate antigenico comune, presenti in famiglie tassonomiche non correlate, con proprietà biochimiche simili, in grado di dare sensibilizzazione e/o allergia allo stesso modo degli allergeni. Un’innovazione in campo biotecnologico ha permesso la creazione di allergeni ricombinanti. Tali molecole sono state ottenute in laboratorio grazie alla tecnica del DNA ricombinante. Associando da un lato le informazioni derivate dalla metodica dei ricombinanti e dall’altro il concetto di pan-allergeni, si è giunti all’ideazione del microarray. Si tratta di un innovativo test diagnostico in vitro per l’analisi semi-quantitativa delle IgE specifiche verso un ampio pannello di determinanti allergenici. Lo scopo dello studio è quello di confrontare diversi metodi diagnostici in un gruppo di pazienti pediatrici al fine di comprendere meglio il ruolo che il test microarray può avere nella diagnosi allergologica.
Metodi. Lo studio include 96 pazienti pediatrici, di cui il 55% maschi e il 45% femmine, con età media di 10 anni, tutti con sintomi correlati alla sensibilizzazione verso allergeni diversi. Anamnesi e manifestazioni cliniche sono state prese in considerazione e confrontare con le metodiche diagnostiche tradizionali quali Skin Prick Test, RAST e successivamente al test microarray.
Risultati. Valutare il collegamento tra la positività per un determinato allergene al test molecolare microarray e la quantità di IgE (RAST) dello stesso e il risultato clinico al STP. Determinare inoltre il valore di IgE (RAST) per prevedere un risultato positivo o negativo a test microarray (cut-off).
Conclusioni. L’utilizzo degli allergeni ricombinanti può fornire un contributo significativo per l’allergologia pediatrica nei processi di diagnosi, prognosi e stadiazione della patologia, rendendo più semplice lo sviluppo della medicina preventiva nonché nella selezione della terapia più idonea, e nella creazione di trattamenti individualizzati.

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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.124.908



ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
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Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"

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