DNA di poliomavirus in pazienti con sclerosi multipla in terapia con Natalizumab

Matteo Gastaldi - Dipartimento di Scienze Neurologiche, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Casimiro Mondino, Pavia, Luca Diamanti - Dipartimento di Scienze Neurologiche, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Casimiro Mondino, Pavia, Roberto Bergamaschi - Dipartimento di Scienze Neurologiche, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Casimiro Mondino, Pavia, Arrigo Moglia - Dipartimento di Scienze Neurologiche, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Casimiro Mondino, Pavia, Mauro Ceroni - Dipartimento di Scienze Neurologiche, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Casimiro Mondino, Pavia

Abstract


La terapia con Natalizumab si associa ad un aumentato rischio di sviluppo di leucoencefalopatia multifocale progressiva. Dal momento che tale patologia ha una prognosi estremamente sfavorevole, l’individuazione di fattori di rischio e markers precoci di riattivazione virale potrebbe migliorare l’outcome.
Il nostro lavoro mirava ad indagare se la comparsa o l’incremento del DNA di poliomavirus nelle urine potesse rappresentare un buon marker di riattivazione virale. Obiettivi secondari erano inoltre valutare gli effetti della terapia sulla concentrazione di leucociti periferici e confermare l’efficacia clinica del farmaco.
Abbiamo valutato mensilmente il livello di leucociti, la concentrazione sierica e le concentrazioni urinarie di JCV e BKV in 33 pazienti affetti da SM in trattamento con Natalizumab. Non si è riscontrato un incremento della concentrazione media di JCV. Non si sono riscontrate positivizzazioni. È stato riscontrato un trend di aumento delle concentrazioni urinarie medie di BKV.
Di questi 33 pazienti è stato valutato un sottogruppo di 15 pazienti arrivati a dodici mesi di terapia. Èstato ri-scontrato un trend di aumento nella concentrazione sierica media di leucociti. È stata riscontrata una positivizzazione di BKV DNA a livello urinario. In dodici mesi i pazienti hanno mostrato una riduzione significativa del tasso di ricadute rispetto all’anno precedente e una riduzione dell’EDSS (Expanded disability status score).
Il monitoraggio delle concentrazioni urinarie di JCV DNA non sembra essere un buon marker per la riattivazione virale. Tale ruolo potrebbe essere ricoperto dal monitoraggio delle concentrazioni urinarie di BKV.

Full Text

PDF


DOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.123.735



ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
Pavia University Press
Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"

Privacy e cookies