Il trattamento della necrosi avascolare della testa femorale con core decompression e utilizzo di cellule stami-nali e fattori di crescita: l’esperienza della Clinica Ortopedica

Valentina Caretti - Clinica Ortopedica e Traumatologica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Pietro Costa - Clinica Ortopedica e Traumatologica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Mario Mosconi - Clinica Ortopedica e Traumatologica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Francesco Benazzo - Clinica Ortopedica e Traumatologica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia

Abstract


La necrosi avascolare della testa femorale è una patologia che porta al collasso della testa del femore e quindi alla sostituzione protesica in pazienti giovani. Dal momento che una delle ragioni per cui dopo lo sviluppo della lesione necrotica i processi riparativi si rivelano insufficienti può essere il ridotto numero di cellule progenitrici a livello dell’epifisi prossimale del femore sono state proposte modalità di trattamento volte a stimolare e guidare il rimodellamento osseo al fine di conservare il più a lungo possibile l’integrità della testa femorale. Per questo motivo abbiamo studiato gli effetti su sintomatologia clinica, stadio di malattia e volume dell’osteonecrosi del trapianto di concentrato di cellule staminali mesenchimali autologhe e di concentrato piastrinico direttamente nel sito della lesione necrotica. Tra il 2005 e il 2010 sono stati trattati con questa metodica 12 pazienti (14 anche) affetti da necrosi avascolare della testa femorale in stadio precoce (un’anca in stadio I, dieci anche in stadio II, tre in stadio III) secondo la classificazione di Arlet e Ficat. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a core decompression e trapianto di midollo autologo ottenuto dalla cresta iliaca omolaterae. Il volume dell’aspirato midollare è stato ridotto da 30-60 a 6-7 ml tramite centrifugazione al fine di conservare solo le cellule staminali mesenchimali in esso contenute. Al trapianto è stato aggiunto un concentrato piastrinico ottenuto con la stessa tecnica partendo da sangue periferico. Gli outcome valutati sono stati sintomatologia clinica e progressione della malattia.
Il follow-up ha avuto una durata media di 2.6 anni (da un minimo di 1 a un massimo di 5 anni). La sostituzione protesica si è resa necessaria per 2 delle 14 anche operate (in cui la malattia è progredita verso il collasso), en-trambe in stadio III all’epoca dell’intervento. Nove anche con necrosi in stadio I o II hanno dimostrato risoluzione completa della sintomatologia clinica e assenza di progressione della malattia valutata tramite RMN pre e post operatorie. Le rimanenti 3 anche (2 pazienti), tutte in stadio II e III hanno dimostrato invece miglioramento della sintomatologia rispetto all’epoca precedente l’intervento ma riferiscono tuttora dolore e limitazione funzionale.
In base alla nostra esperienza il trapianto di cellule staminali mesenchimali e fattori di crescita piastrinici in as-sociazione alla core decompression si è dimostrato efficace nel ridurre il dolore e la limitazione funzionale e nel prevenire o evitare la sostituzione protesica in pazienti selezionati. Per questo motivo riteniamo che possa rap-presentare una terapia di scelta per gli stadi I e II della necrosi avascolare della testa femorale.

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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.123.720



ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
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Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"

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