Esiti di trattamento chirurgico di fratture bi e trimalleolari

Alberto Castelli - Clinica Ortopedica e Traumatologica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Mario Mosconi - Clinica Ortopedica e Traumatologica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Francesco Benazzo - Clinica Ortopedica e Traumatologica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia

Abstract


Le fratture bimalleolari e trimalleolari sono le più frequenti fratture di interesse chirurgico. Questo studio retrospettivo è stato condotto su settantanove pazienti che hanno riportato una frattura di caviglia bimalleolare o trimalleolare. L’obbiettivo è quello di definire gli esiti di queste fratture dopo trattamento chirurgico e di individuare i fattori prognostici negativi e positivi. In particolare abbiamo valutato l’esito del trattamento chirurgico dopo un periodo di follow-up di almeno 12 mesi per mezzo dell’esame clinico e radiografico e in base al punteggio ottenuto nel Olerud-Molander Ankle Score (OMAS). Quindi abbiamo valutato anche come si differenziano gli esiti al variare di diversi fattori in base ai quali è stata stratificata la popolazione a abbiamo definito quali fattori possono essere considerati predittivi di un esito sfavorevole e quali invece predittivi di un esito favorevole. I dati ottenuti indicano che sessanta pazienti su settantanove (76%) trattati chirurgicamente hanno ottenuto risultati funzionali buoni o eccellenti (OMAS da 61 a 100). Solo diciannove (24%) hanno ottenuto risultati scadenti o pessimi (OMAS <60). I risultati sono stati migliori rispetto ai dati confrontabili presenti in letteratura, che indicano risultati positivi in non più del 70% dei pazienti. Gli esiti migliori sono risultati associati a sesso maschile, età compresa fra 18 e 40 anni, assenza di DM, appartenenza alla classe ASA1, BMI<30 e frattura di tipo A secondo Danis-Weber. Gli esiti peggiori sono associati a sesso femminile, età >60 anni, presenza di DM, appartenenza alla classe ASA2 o superiore, BMI>40 e fratture di tipo B e C secondo Danis-Weber.

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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.122.517



ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
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Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"

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