Una non comune complicanza dell’epatocarcinoma: trombosi portale e cavale inferiore con estensione fino all’atrio destro. Descrizione di un caso clinico

Ilaria Martino - Clinica Medica II, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Elena Dionigi - Clinica Medica II, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Francesco Musca - Clinica Medica II, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, M. Ghelfi - Clinica Medica II, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, I. Zunino - Clinica Medica II, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, E. Demichele - Clinica Medica II, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Giovanni Belloni - Clinica Medica II, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia

Abstract


Una donna di 72 anni, affetta da epatocarcinoma su cirrosi epatica HCV correlata noto da quattro anni e trattato per sette mesi con Talidomide nell’ambito di un protocollo sperimentale, giunge alla nostra osservazione per dispnea da sforzo e versamento ascitico. La paziente viene sottoposta a paracentesi evacuativa ed esplorativa con diagnosi di peritonite batterica spontanea. Viene trattata con cefalosporina di III generazione ottenendo sterilizzazione del liquido ascitico e si potenzia la terapia diuretica con riduzione del versamento. All’ecografia dell’addome riscontro di trombosi portale con estensione alla vena cava inferiore. Per tale motivo, la paziente viene sottoposta ad ecocardiogramma che documenta l’estensione dell’apposizione trombotica dalla vena cava inferiore all’atrio destro. Essendo controindicata l’esecuzione di biopsia intracardiaca, a causa delle scadenti condizioni generali della paziente, si decide di eseguire un’ecografia con mezzo di contrasto (CEUS) per escludere l’origine neoplastica del trombo intracardiaco. La CEUS conferma la natura non neoplastica della trombosi portale, ma mostra l’origine neoplastica della trombosi a livello della vena cava inferiore e dell’atrio destro. Per il labile compenso emodinamico e la ridotta funzionalità epatica, la paziente non viene sottoposta a procedure terapeutiche invasive, ma trattata con la sola terapia medica conservativa, giungendo all’exitus dopo circa sei mesi.
Questo caso pone l’attenzione sull’importanza di indagare e diagnosticare precocemente la presenza di trombosi nei pazienti affetti da epatocarcinoma al fine di considerare approcci terapeutici più immediati e aggressivi, impossibili da effettuarsi nelle fasi più avanzate di malattia epatica.

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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.122.515



ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
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Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"

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