Fototerapia con UVB-NB nel trattamento della malattia da trapianto contro l’ospite (GVHD) in pazienti oncoematologici pediatrici

Valeria Brazzelli - Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Vincenzo Grasso - Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Erica Moggio - Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, F. Muzio - Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Giorgia Ronzi - Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Marco Zecca - Clinica Pediatrica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Franco Locatelli - Clinica Pediatrica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Giovanni Borroni - Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia

Abstract


Il trapianto di cellule staminali emopoietiche rappresenta una potenziale terapia risolutiva per numerose patologie maligne del compartimento staminale midollare e per disfunzioni e aberrazioni del normale sistema linfoemopoietico.

La malattia da trapianto contro l’ospite (GVHD) rappresenta la principale complicanza associata al trapianto allogenico di midollo osseo, essendo responsabile dell’alta morbidità post-terapeutica, mortalità e scadimento della qualità di vita in questi pazienti.

La GVHD è indotta e mantenuta dalle cellule immunocompetenti del donatore (linfociti T), la cui presenza è un fattore critico per il successo del trapianto ma allo stesso tempo responsabile di un’aggressione e un danno citotossico immunomediato nei confronti dei tessuti sani dell’ospite, riconosciuti come estranei, tra cui cute, fegato e tratto gastrointestinale.

L’utilizzo di terapie sistemiche a base di corticosteroidi e immunosoppressori (ciclosporina A, methotrexate, tacrolimus, sirolimus, micofenolato mofetile e altri) rappresenta l’approccio profilattico e terapeutico di prima linea per la GVHD.

Ciononostante, in un’ampia percentuale di pazienti (60-75%) refrattaria agli immunosoppressori, si necessiterà l’utilizzo di terapie di seconda linea per far fronte ai casi di GVHD più resistenti; tra questi la fototerapia con UVB a banda stretta (UVB-narrow band, UVB-NB) rappresenta uno strumento terapeutico efficace, sicuro, e di facile somministrazione per quel che riguarda il trattamento delle lesioni cutanee indotte dalla GVHD.

I vantaggi dell’impiego della fototerapia con UVB-NB in numerose patologie cutanee infiammatorie nell’adulto sono indiscussi, ma sono i scarsi i dati in letteratura riguardo il suo utilizzo in pazienti pediatrici.

Lo scopo del nostro studio è quello di investigare l’efficacia clinica della fototerapia con UVB-NB in 10 pazienti oncoematologici pediatrici refrattari ai protocolli di trattamento immunosoppressivi di prima linea.


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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.122.359



ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
Pavia University Press
Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"

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