Ruolo dell’ecografia addominale nella diagnosi di amiloidosi AL: un caso clinico emblematico

Pietro Formagnana - Clinica Medica I, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Gabriella Carnevale Maffè - Clinica Medica I, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Monica Mafrica - Clinica Medica I, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Gino Roberto Corazza - Clinica Medica I, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia

Abstract


L’amiloidosi da catene leggere immunoglobuliniche (AL) è la forma di amiloidosi sistemica di più frequente riscontro. Essa è causata da un clone plasmacellulare secernente una catena leggera strutturalmente anomala che si deposita nei tessuti sotto forma di fibrille insolubili. L’estrema variabilità e la frequente aspecificità dei sintomi rendono spesso difficile la diagnosi e la completa stadiazione di malattia. La diagnosi di certezza richiede la dimostrazione istologica di amiloide nei tessuti. Una precoce ed accurata diagnosi costituisce condizione fondamentale per una terapia efficace e per il miglioramento della prognosi. In tal senso riteniamo l’ecografia di estrema utilità sia nella diagnosi il più precoce possibile sia nella completa stadiazione di malattia. In questo articolo descriviamo un caso emblematico nel quale il primo esame che ha suggerito la diagnosi di amiloidosi AL è stata l’ecografia addominale che altri esami strumentali quali la TC non avevano identificato e sospettato.


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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.126.1536



ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
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Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"

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