La vasculopatia polipoidale complicata da neovascolarizzazione sottoretinica: risultati della terapia intravitreale con Ranibizumab

Caterina Toma - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Mirella Lizzano - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Laura Giannì - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Alberto Amisano - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Francesca Periti - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Manuela Imparato - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Alessandro Bianchi - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Giulio Vandelli - Clinica Oculistica, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia

Abstract


La vasculopatia polipoidale coroideale (PCV), per la prima volta descritta nel 1982, è una patologia degenerativa della retina che coinvolge primitivamente il circolo coroideale. La migliore conoscenza di questa condizione cui si è pervenuti negli ultimi anni ha permesso di valutare le diverse possibilità terapeutiche a disposizione. Questo studio si propone di andare ad indagare l’efficacia nel tempo del trattamento con Ranibizumab intravitreale in 23 occhi affetti da PCV in termini di acuità visiva (AV) e spessore foveale centrale (SFC) a 3 e 6 mesi dalla prima iniezione. I risultati sono stati messi a confronto con quelli ottenuti in un gruppo di soggetti affetti da un quadro di neovascolarizzazione coroideale (CNV) classica. Inoltre, all’interno dei pazienti con PCV sono stati creati 3 sottogruppi in base alla morfologia delle lesioni al fine di individuare eventuali fattori clinici prognostici di diversa risposta al trattamento. I risultati ottenuti sono stati positivi sia in termini di miglioramento dell’AV che di riduzione dello SFC. Il maggior recupero visivo si è visto nel primo gruppo (microaneurismi), mentre l’efficacia maggiore sullo SFC si è osservata nel secondo gruppo (polipi).


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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.126.1519



ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
Pavia University Press
Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"

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