Assunzione di molecole psicotrope e variazioni dell’intervallo QTc in una popolazione geriatrica

Martina Ballerio - Dipartimento di Scienze Sanitarie Applicate e Psicocomportamentali, Sezione di Psichiatria, Università degli Studi di Pavia, Pavia, Enzo Emanuele - Dipartimento di Scienze Sanitarie Applicate e Psicocomportamentali, Sezione di Psichiatria, Università degli Studi di Pavia, Pavia, Pierluigi Politi - Dipartimento di Scienze Sanitarie Applicate e Psicocomportamentali, Sezione di Psichiatria, Università degli Studi di Pavia, Pavia

Abstract


Evidenze recenti hanno indicato la capacità di alcuni farmaci antipsicotici e antidepressivi di determinare un prolungamento dell’intervallo QTc all’elettrocardiogramma. Le persone anziane costituiscono una popolazione particolarmente esposta a questi effetti collaterali in relazione alla somministrazione di molecole psicotrope, utilizzate per il trattamento sintomatico di problemi comportamentali nella popolazione geriatrica, istituzionalizzata e non. Avendo monitorato due coorti di anziani ricoverati presso due RSA, abbiamo deciso di impostare lo studio andando a indagare in questa popolazione le variazioni dell’intervallo QTc rispetto alle diverse terapie utilizzate e la loro associazione con le caratteristiche cliniche e demografiche del campione oggetto dell’indagine. Lo studio è stato condotto su 96 pazienti ricoverati presso due RSA e in terapia antipsicotica e/o antidepressiva. Il follow up è durato dall’aprile 2007 all’agosto 2012 e i dati raccolti hanno compreso la data di nascita, il sesso, l’anamnesi patologica, i valori di QTc registrati al primo (QT0) e all’ultimo (QT1) ECG in ordine cronologico, la potassiemia e la terapia farmacologica in atto. I risultati non hanno mostrato differenze significative tra i valori medi di QTc al tempo 0 e al tempo 1 (QTc0 =442±37 msec; QTc1 =436±30 msec; P=ns). Non abbiamo, inoltre, individuato correlazioni statisticamente significative di delta-QTc con sesso, età, durata e dose dell’esposizione al farmaco e tipo di farmaco. L’assenza di correlazione tra delta-QTc e la dose e il tipo di farmaco potrebbe trovare spiegazione nella natura osservazionale dello studio e nella presenza di condizioni di polipatologia e polifarmacoterapia, tipicamente riscontrabili in una popolazione di questo tipo. Considerando la presenza di tante e tali variabili di confondimento, è opportuno domandarsi di quale entità sia, quindi, in un contesto geriatrico, il contributo effettivamente apportato dalla terapia psicofarmacologica alla lunghezza del QTc.


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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.125.1468



ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
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Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"

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