Correlazione tra livelli plasmatici di galactina e aterosclerosi coronarica: nuovo marcatore di instabilità clinica?

Rossana Totaro - U.O. di Cardiologia, Ospedale Universitario Istituto di Cura Città di Pavia, Università degli Studi di Pavia, Pavia, Sara Bozzini - Centro Interdipartimentale di Medicina Molecolare (CIRMC), Università degli Studi di Pavia, Pavia, Angela D'Angelo - Centro Interdipartimentale di Medicina Molecolare (CIRMC), Università degli Studi di Pavia, Pavia, Rossana Falcone - Centro Interdipartimentale di Medicina Molecolare (CIRMC), Università degli Studi di Pavia, Pavia, Marialisa Bondesan - U.O. di Cardiologia, Ospedale Universitario Istituto di Cura Città di Pavia, Università degli Studi di Pavia, Pavia, Sandra Schirinzi - U.O. di Cardiologia, Ospedale Universitario Istituto di Cura Città di Pavia, Università degli Studi di Pavia, Pavia, Margherita Calcagnino - Centro Interdipartimentale di Medicina Molecolare (CIRMC), Università degli Studi di Pavia, Pavia, Colomba Falcone - U.O. di Cardiologia, Ospedale Universitario Istituto di Cura Città di Pavia, Università degli Studi di Pavia, Pavia

Abstract


L’infiammazione gioca un ruolo chiave nella aterosclerosi. La galactina-3 è un mediatore dell’attivazione dei macrofagi derivato dall’endotelio, attivamente coinvolto nella regolazione di molti aspetti del comportamento delle cellule infiammatorie. Lo scopo di questo studio è quello di quantificare i livelli plasmatici di galactina-3 nei pazienti con malattia coronarica (CAD) e le sue diverse manifestazioni cliniche al momento dell’osservazione, per verificare se la galactina-3 potrebbe essere un biomarker utile nella valutazione della malattia aterosclerotica. Sono stati arruolati 125 pazienti affetti da CAD angiograficamente documentata (70 stabili, 55 instabile). I livelli plasmatici di galactina-3 sono stati quantificati utilizzando un kit ELISA. Pazienti instabili (n=55) avevano livelli plasmatici di galactina-3 superiori rispetto ai soggetti stabili [27.75 ng/mL (19.27-39.09) vs 6.48 ng/ml (4.88-8.83), p<0.001]. Sembra inoltre essere presente una correlazione tra i livelli plasmatici di galactina-3 e il numero di vasi compromessi: i pazienti con CAD trivasale avevano livelli più elevati di galactina-3 rispetto ai pazienti con malattia mono- o bivasale [17.39 ng/ml (10.75-29.82) vs 9.18 ng/ml (5.56-23.22), p=0.058]. Il riscontro di livelli plasmatici di galactina-3 significativamente più elevati nei pazienti con angina instabile rispetto a quelli con angina stabile conferma il coinvolgimento di galactina-3 nel promuovere l’attivazione dei macrofagi e l’attrazione dei monociti. Nonostante la distribuzione della CAD nei pazienti con malattia coronarica acuta e cronica malattia siano simili, si può ipotizzare che la galactina-3 possa essere un utile biomarker di placca aterosclerotica e in particolare della sua destabilizzazione.


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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.125.1127



ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
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Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"

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