Valore prognostico della presenza di disturbi della conduzione cardiaca nei pazienti affetti da amiloidosi AL

Michele Boldrini - Clinica Medica II, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Francesco Salinaro - Clinica Medica II, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Roberta Mussinelli - Clinica Medica II, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Alessio Alogna - Clinica Medica II, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Ambra Raimondi - Clinica Medica II, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Giovanni Palladini - Centro per lo Studio e la Cura delle Amiloidosi Sistemiche, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Francesco Musca - Clinica Medica II, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Giampaolo Merlini - Centro per lo Studio e la Cura delle Amiloidosi Sistemiche, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, Stefano Perlini - Clinica Medica II, Università degli Studi di Pavia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia

Abstract


Nell’ambito delle amiloidosi sistemiche con interessamento cardiaco, la forma a catene leggere (AL) è quella gravata dalla prognosi peggiore. L’evento terminale è spesso rappresentato da morte cardiaca improvvisa, per tachiaritmie, bradiaritmie e/o dissociazione elettro-meccanica. Allo scopo di verificare l’eventuale associazione tra tali eventi aritmici e ritardi della conduzione rilevabili mediante ECG standard a 12 derivazioni, abbiamo valutato prevalenza ed impatto prognostico dei disturbi della conduzione in una popolazione di 337 pazienti affetti da amiloidosi AL, consecutivi, seguiti per un follow-up mediano pari a 402 giorni. La prevalenza di ritardi della conduzione è risultata significativamente maggiore nei pazienti con amiloidosi cardiaca AL rispetto ai soggetti senza interessamento cardiaco (rispettivamente 41% vs 24%, p<0.05). Lo studio della relazione con parametri di morfologia, funzione diastolica e funzione sistolica (spessore del setto interventricolare, rapporto E/E’ all’indagine Doppler ed escursione longitudinale dell’anello mitralico o MAPSE) ha permesso di delineare un quadro ecocardiografico significativamente peggiore nei pazienti con cardiopatia amiloidotica AL e disturbi della conduzione. Inoltre, nei pazienti con amiloidosi cardiaca AL la presenza di ritardi della conduzione, soprattutto se a livello intraventricolare, è risultata associata ad una prognosi marcatamente peggiore.


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DOI: http://dx.doi.org/10.6092/2039-1404.125.1066



ISSN cartaceo: 0390-8283 - ISSN elettronico: 2039-1404 - Periodicità trimestrale - Pubblicato dal 1886 - Registrazione presso la Cancelleria del Tribunale di Pavia
Pavia University Press
Università degli Studi di Pavia - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Policlinico "San Matteo"

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